Sampdoria, facciamo il punto della situazione..

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La classifica alla 5ª giornata

La situazione che sta attraversando la Sampdoria non è delle migliori. Si trova ultima in classifica perdendo 4 delle 5 partite fin qui disputate. Siamo allo sbando?

Con questo articolo cerchiamo di analizzare questo momento facendo un paragone con i risultati della stagione 2018/19. Prendiamo in esame le stesse partite dello scorso campionato con quelle di quest’anno. 

Calendario difficile

Partiamo con un fattore per noi determinante: il calendario. Appena redatto, tra noi tifosi regnava la preoccupazione, partite difficili con l’aggiunta del cambio allenatore e quindi nuovi schemi da assimilare.

Purtroppo tali timori si sono dimostrati fondati. Nelle prime cinque giornate abbiamo affrontato nell’ordine Lazio (casa), Sassuolo (fuori), Napoli (fuori), Torino (casa) e Fiorentina (fuori).

Andiamo a vedere i risultati conseguiti l’anno scorso nelle medesime partite.

Campionato 2018/19

Iniziamo da Sampdoria-Lazio 34ª partita. Lazio che non ha più nulla da chiedere al campionato e in formazione largamente rimaneggiata, Sampdoria che si gioca le ultime e flebili speranze di piazzarsi nelle zone nobili della classifica. Dopo 20 minuti di gioco siamo già sotto di 2 gol. A complicare il tutto arriva l’espulsione per doppia ammonizione di Ramirez al 45’ del primo tempo.

Nel secondo tempo una rabbiosa reazione rende meno amara la sconfitta, Samp che accorcia con Quagliarella, ma il finale è di 2-1 per la Lazio. Partita incolore nel complesso, strano visto i due differenti stati d’animo. 

Sassuolo-Sampdoria, 28ª giornata. Al Mapei Stadium assistiamo ad una bella partita. Tanti gol, ma a spuntarla è la Sampdoria che si impone 5-3. In attacco ci riesce praticamente tutto, 11 tiri totali in porta, praticamente il 50% di percentuale realizzativa. Difesa così e così. Di Defrel, Quagliarella, Linetty, Praet e Gabbiadini i gol. 

Napoli-Sampdoria, 22ª giornata. Qui c’è poco da dire, partita giocata male e non riesce nemmeno il tentativo di far segnare Quagliarella alla caccia di uno strepitoso record. Si fermerà ad 11 centri consecutivi eguagliando un certo Gabriel Omar Batistuta (nella stagione ‘94/‘95). 

Sampdoria-Torino, 11ª giornata. Partita senza storia al Ferraris. Torino che domina in lungo e in largo per tutti i 90 minuti. Finisce 1-4, gol della bandiera segnato, guarda un po’, da Quagliarella

Fiorentina-Sampdoria 20ª giornata. Partita che segna il ritorno di Luis Muriel in serie A ed è subito determinante. Fiorentina che passa in vantaggio grazie ad una sua rete. La riacciuffiamo con Ramirez al 44’, grazie anche alla superiorità numerica determinata dall’espulsione di Fernandes per doppia ammonizione al 39’.

Secondo tempo che dovrebbe vederci protagonisti, ma è la Fiorentina a rendersi più volte pericolosa, andando nuovamente in vantaggio al 70’ grazie alla doppietta di Muriel. Giochiamo male, ma ecco l’episodio che cambia la partita. Victor Hugo la tocca incredibilmente di mano in area di rigore. Penalty trasformato dal solito Quagliarella. Siamo all’81’. Quattro minuti più tardi la ribaltiamo, sempre grazie al capitano. Partita finita? Macchè, al 93’ Pezzella mette a segno il 3-3 nell’ultima azione del match.

Finisce così, con la Sampdoria che non riesce a far valere la superiorità numerica per più di un tempo e Fiorentina che se la gioca alla pari meritando il pareggio. Più ombre che luci. 

Analizzando queste 5 prestazioni ne esce fuori che abbiamo totalizzato 4 punti segnando 10 reti e subendone 15. Male nel gioco, l’unica partita convincente è quella contro il Sassuolo, ma anche in quell’occasione abbiamo subito troppe reti. Dei 10 gol segnati, la metà portano la firma di Fabio Quagliarella e sempre la metà li abbiamo segnati contro il Sassuolo. 

Campionato 2019/20

Veniamo al campionato in corso. Senza fare un’analisi approfondita delle partite, parliamo di numeri.

In queste prime partite abbiamo messo a segno 3 reti, subendone 11. Quagliarella ha fatto un solo centro su rigore contro le 5 marcature dell’anno scorso. Di Gabbiadini e Bonazzoli le altre marcature. Basandoci sui numeri, abbiamo migliorato le prestazioni nella fase difensiva e peggiorato, nettamente, quella offensiva. A livello di gioco molto male le prime 2 partite (soprattutto a Sassuolo dove naufraghiamo) nelle quali subiamo 7 delle totali 11 reti segnandone solo una. Leggermente meglio a Napoli e decisamente bene col Torino. A Firenze partita particolare che merita un approfondimento.

Fiorentina-Sampdoria

Iniziamo decisamente bene e diamo l’idea di essere padroni del campo. Bel tiro di Caprari che impegna severamente Dragowsky. Poi blackout inspiegabile, in attacco diventiamo presto prevedibili. Ribery dimostra di essere ancora un grande campione ed è un’autentica spina nel fianco. Inevitabile il vantaggio Viola che arriva al 31’. Cross del Francese, Pezzella di testa sorprende una difesa immobile e la piazza alle spalle di Audero. Si va al riposo sull’1-0.

Sampdoria che nell’intervallo effettua 2 cambi, fuori uno spento Ramirez e un acciaccato Gabbiadini, dentro Rigoni e Bonazzoli.

Secondo tempo che inizia con una Sampdoria più convinta e più vivace in avanti grazie alla voglia dei nuovi entrati. Al 5’ minuto Rigoni centra la traversa dopo una splendida giocata, poteva essere il gol dell’1-1. Nell’occasione siamo decisamente sfortunati. Tre minuti più tardi va ancora peggio, Castrovilli va a cercare il piede di Murillo che rimedia il secondo giallo lasciandoci in 10. Purtroppo in questa occasione non può intervenire il var in aiuto dell’arbitro non trattandosi di espulsione diretta. Episodio che ci danneggia oltremodo. Passano ancora 3 minuti e la Fiorentina raddoppia con Chiesa. Incredibile, in 6 minuti 3 episodi che segnano la partita. Rimane poco più di mezz’ora, tutto sommato reggiamo e addirittura al 34’ troviamo il gol che potrebbe riaprire la partita. Ma non succede, Sampdoria che ormai gioca più con il cuore che con la testa. Finisce 2-1, quarta sconfitta in 5 partite, ma siamo vivi. 

In conclusione

Da questo confronto, come si può vedere, siamo in linea con i risultati dell’anno scorso. Viene a mancare l’evidente contributo di Fabio Quagliarella, straordinario la passata stagione.

C’è da dire però che l’anno scorso le stesse partite le abbiamo giocate in una fase del campionato dove la squadra girava al meglio della condizione e aveva un impianto di gioco super collaudato. Quest’anno complice il mercato che non ha regalato le pedine necessarie a Di Francesco per attuare il suo 4-3-3 e l’incaponimento di quest’ultimo per non snaturare la sua idea di gioco, la perdita di giocatori importanti come Andersen e Praet, il primo sostituito con Murillo e il secondo con Leris, e il calendario davvero ostico, si è venuta a creare una situazione allarmante, ma che siamo convinti andrà a migliorare una volta che andremo ad affrontare squadre più alla nostra portata. Positivo anche l’atteggiamento del mister, che una volta chiuso il mercato, ha cambiato rotta lavorando sul materiale a disposizione dimostrandosi più elastico e meno talebano di chi lo ha preceduto.

L’importante è non farsi condizionare troppo da una classifica che per ora non ci sorride e potrebbe avere ripercussioni sul morale, ma a questo dobbiamo pensarci noi tifosi e far sentire il nostro appoggio.

Avanti Doria, avanti Doriani! 



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