Sto rileggendo a distanza di parecchi anni "Il rumore del tempo e altri scritti" di Osip Mandel'stam, forse il piùgrande fra i poeti del novecento russo. Grande anche come scrittore. Il libro è un ricordo soprattutto pietroburghese, della sua infanzia, della sua adolescenza, di certo ebraismo deteriore, (M era ebreo), il tutto filtrato da una chiarezza espositiva , da metonimie, da invenzioni formali, da apparenti quanto taglienti calembours , paronomasie mirate con una precisione assoluta.
Una lettura difficle , poichè i rimandi a letterati russi ,anche di second'ordine sono tanti, e gli accenni metonimici a fatti, situazioni e persone richiedono una discreta conoscenza della Russia inizio novecento e dei movimenti politici e culturali (era un esponente dell'acmeismo). Si possono in tal modo apprezzare coriandoli di memoria e di visioni di una Russia prossima alla prima guerra mondiale e , quasi in contemporanea, alla rivoluzione del '17.E , in fondo, l'acmeismo, di cui faceva attiva parte fu una corrente letteraria sorta in opposizione al simbolismo e oscurata poi dalla guerra mondiale, dal futurismo, e dalla rivoluzione russa. In un ebreo così talentuoso tante sintesi di quel tempo che ha chiuso la Belle Epoque europea con una guerra e che è stato la culla di movimenti politici e letterari che hanno cambiato l'Europa e il suo pensiero. Impegnativo ma interessante .
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Il rumore del tempo e altri scritti
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