Porto – Sampdoria 0-1 (3-5 dcr)

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16 marzo 1995

Roberto Mancini ha appena siglato il gol dello 0-1

Dopo la sbornia dell’annata 1993/94, quella del terzo posto con sogni scudetto e Coppa Italia di goleada, la stagione 94/95 avrebbe dovuto essere, per noi (allora) giovani e (sempre) ottimisti, un carosello di successi!

Come spesso accade la realtà è un poco più complicata: complice l’addio di Gullit (ma tornerà a gennaio) e un Sandro Melli sotto le aspettative, in campionato giochiamo sull’altalena quasi da subito e in Coppa Italia usciamo prima delle aspettative…ma per fortuna c’è la Coppa delle Coppe, e, si sa, “la Sampdoria è squadra copetera”.

Arriviamo ai quarti quasi in scioltezza, per trovarci il blasonato Porto.

Noi siamo un bel team, nulla da dire: andando rigorosamente a memoria in mezzo al campo giostrano Vladimiro e David Platt (quanto adoravo sti due…), in avanti i reduci dello scudetto Popeye e Mancini, dietro c’è ancora lo Zar insieme al libero 2.0 Sinisa e in porta il vecchio Walter…senza contare signor “rincalzi” come Salsano, Serena e Invernizzi; in panca il serafico Svedese.

Ma il problema è quell’anno il Porto sembra essere “la squadra”:  giocano a memoria, cattivi dietro, velocissimi in mezzo con due coloured sempre sul pezzo (uno rasta, Emerson, lo ricordo – l’altro, “il nuovo Tigana”, no), e l’armadio Yuran davanti; in panchina quella vecchia volpe di Bobby Robson.

(Intervallo: mi ricordo a memoria questi particolari a distanza di 24 anni mentre, ovviamente, non ho la minima idea di cosa abbia fatto l’altro ieri. Evidente sintomo di senilità. Pazienza: andiamo avanti con Porto-Sampdoria)

L’andata del quarto di finale, purtroppo, certifica i timori della vigilia: quelli giocano bene, ma bene-bene, vincono con merito in casa nostra 1-0 e fra un mugugno e l’altro il pensiero comune uscendo dalla Sud è “e belin, è andata anche la Coppa”….

E invece….e invece…sarà colpa di quel farabutto del buon ricordo, ma ancora oggi giurerei che per il ritorno tirasse aria di impresa.

La Squadra è incerottata? Benissimo! Forse salta Eriksson? Meglio! Ce la giochiamo! Ce la giochiamo!

Io e i quattro o cinque balordi coi quali sono cresciuto in gradinata ne eravamo certi: ce la giochiamo!

Decidiamo di vederla nell’appartamento buio e abbandonato che fu dei nonni, i miei nonni; buffa la vita, allora non avrei mai pensato sarebbe diventata la mia casa: lo è tuttora e forse anche per certi eventi.

La casa non ha riscaldamento:  “ma che ci frega, ce la giochiamo!”

Dispone di un divano e tre sedie spaiate: “mica siamo a teatro, ce la giochiamo”

Il televisore (piccolo) c’è e allora: “l’avevo detto io, ce la giochiamo!!” (l’avevo detto cosa??)

Il gran lusso della casa è pero fornito da piccolo frigo anni 70, che va solo a due velocità: spento o temperaturaartica; impostiamo temperaturaartica, lo carichiamo di Moretti e….si comincia!

Sarò sincero: come per tutti i ricordi epici, quando davvero giungono al culmine, mi è difficile riordinare l’esatta sequenza dei singoli eventi.

In ordine rigorosamente sparso so, lo so benissimo, lo so per certo che:

“mi sembra bello carico Walter…..”

“hai visto giochiamo con la maglia rossa, vedrai che porta buono…”

“belin se stiamo giocando, belin se giochiamo bene”

“a me quella maglia non è mai piaciuta”

“Morettiiii???

“belin giochiamo bene a casa loro, poche musse”

“porco belino è finito il primo tempo e meritavamo e invece ancora 0-0”

“carica il frigo che ci sono delle birre fuori”

“dai ragazzi, tutti vicini, posizioni da gradinata”

“non in due! Si! Robertooooo”

“tienila tienila che la portiamo ai supplementari”

“Moretti?”

“no, chiudiamola che meritiamo”

“ toulì supplementari”

“meritavamo di passare al 90°”

“si però ora soffriamo”

“rigori”

“Walter non li prende mai”

“rigori”

“ATTILIO!!!”

La sequenza non sarà stata proprio questa, ma mi ricordo che finiamo, io e miei amici, per terra, in quella stanza fredda e buia, con solo la luce della tv, ci abbracciamo e pazienza se “fa un po’ buliccio”. Mi ricordo che abbiamo poco più di 20 anni, che tutto va bene e che il Doria va in semifinale di Coppa.

Mi ricordo che piangiamo.

Ridiamo e piangiamo, tutto insieme.

Tutti insieme.




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