Dalle stelle alle stalle
Quella appena trascorsa è stata una settimana particolarmente difficile. Brucia ancora come uno schiaffo in faccia la sconfitta con la Fiorentina lasciando sul volto 5 segni ben evidenti, tanti quanti i gol subiti. Non era iniziata nemmeno male la partita, la Sampdoria dava l’impressione di poterla giocare alla pari, i Viola erano costretti per lunghi tratti nella loro metà campo. Fino alla prima discesa, Vlahovic la mette al centro e Thorsby commette una sciocchezza e la mette dentro alle spalle di Audero. Siamo immeritatamente in svantaggio e l’autogol sembra pesare come un macigno per il nostro soldatino. Tentiamo una reazione, ma su un altro ribaltamento di fronte, Ramirez salta col braccio largo e tocca il pallone proprio dentro la nostra area, check del var e Irrati assegna il rigore. 2-0 per la Viola. Poco più tardi un altro rigore per una gomitata di Murru in area che rimedia il secondo giallo e lascia anzitempo il campo. 3-0 senza aver subito neanche un tiro in porta, abbiamo fatto tutto noi, pazzesco! Complice anche gli errori di Colley, improvvisatosi punta, a tu per tu con Dragowski, si capisce bene che sia la classica partita che devi perdere. Finisce 5-1 per gli ospiti, Sampdoria che ne esce malissimo da una partita importantissima, alla luce dei risultati delle inseguitrici e mal di pancia che si fa sentire in gradinata. Ed è proprio qui che vorrei fare un’analisi. Al di là dei problemi societari ben noti a tutti, questo è un campionato difficile anche a causa dell’errata scelta estiva di prendere un allenatore, si quotato, ma che in un ambiente così difficile si è dimostrato inadatto. Troppo confusionario e, complice un avvio di campionato proibitivo, costatoci parecchi punti andando a creare un gap con le nostre dirette avversarie apparentemente incolmabile. Ma grazie all’arrivo di Ranieri siamo riusciti a tornare in corsa addirittura mettendoci alle spalle almeno 3 squadre. È questo bisognerebbe tenerlo bene a mente, per questo non capisco l’isteria generale dopo una partita persa malamente, ma in modo strano. Si è passati dall’esaltazione della partita vinta meritatamente a Torino, alla depressione totale. Come da titolo, dalle stelle alle stalle. Ovviamente la prima cosa che si è fatta è stata prendersela con la società, con tanto di cori contro il presidente (volutamente minuscolo) durante la partita. Pur capendo il disappunto per questo personaggio che nulla ha a che fare con la Sampdoria, la sua storia e i suoi tifosi, mi domando: siamo sicuri che la contestazione durante una partita sia utile per cercare di aiutare questi ragazzi che, pur con tutti i limiti, stanno provando con tutti i mezzi a loro disposizione ad uscirne fuori? Non sarebbe meglio incitarli per 95 minuti accantonando ogni iniziativa contro la dirigenza almeno fino a quando non saremo in una situazione tranquilla di classifica (si, noi ci crediamo..)? Non faremmo meglio ad evitare di litigare tra noi creando fazioni del “si è giusto contestare” e del “no, non è giusto” remando tutti insieme nella stessa direzione per portare la barca in salvo? A voi la scelta, qui dentro optiamo per il bene della Sampdoria, sostenendola sempre e comunque.