Io però ho dalla mia ho delle situazioni oggettive che parlano.
Sul fatto che il calcio di oggi non sia più solo una questione prettamente atletica e di qualità innate, le prove sono palesi. Oggi conta molto la testa, in alcuni casi pure più della qualità.
Ci sono allenatori che sfondano, perché lo hanno capito.
Ci sono allenatori navigati che hanno imparato questo, e ne dico uno che ce ne ha ffatto un esempio pratico di cosa vuol dire allenare prima la testa e poi il resto. Ranieri e la samp dei 52 punti. Guardati come eravamo messi quando arrivo e cosa ha fatto.
Altra cosa, che tantissimi dimenticano. Sono milionari, sono privilegiati, sono viziati, tutto vero. Ma restano uomini, con pregi e difetti. E anche se prendi una vagonata di soldi, non è detto che tu sia caratterialmente portato a sopportare determinate pressioni. Soprattutto se sei giovane, devi imparare. Questo non è un difetto, ma esperienza. Poi chiaro, dai nostri "anziani" ti aspetti che certe cose siano presenti, ma non è detto. E questo è il motivo per cui lo scorso anni han fatto quel campionato disastroso, con tutte le attenuanti del caso ovviamente.
30 anni fa il calcio era sono un gioco.
Oggi è un business, ed è diventato un lavoro per molti.
E nel lavoro servono capacità, e testa.
Fune del pippotto mattutino